
Denti, Lingua, Labbra, in poche parole Apparato Stomatognatico!
Il titolo di questo articolo introduce un argomento a dir poco affascinante tanto quanto complesso. Prima di tutto è importante definire funzionalmente cosa si intende per apparato stomatognatico; intanto questo è la prima zona di accesso del cibo ovvero il primo segmento dell’apparato digerente, è parte integrante dell’apparato fonatorio (produzione della parola) e respiratorio, si occupa della triturazione del cibo (denti) della imbibizione, con gli enzimi digestivi, del cibo ingerito (ghiandole salivari) e della deglutizione. Anatomicamente possiamo dire che è costituito da: labbra, denti, mucose del cavo orale, tonsille, lingua, cavo faringeo e laringe (vedi foto).
Denti, Lingua, Labbra, in poche parole Apparato Stomatognatico!
Il titolo di questo articolo introduce un argomento a dir poco affascinante tanto quanto complesso. Prima di tutto è importante definire funzionalmente cosa si intende per
apparato stomatognatico; intanto questo è la prima zona di accesso del cibo ovvero il primo segmento dell’apparato digerente, è parte integrante dell’apparato fonatorio (produzione della parola) e respiratorio, si occupa della triturazione del cibo (denti) della imbibizione, con gli enzimi digestivi, del cibo ingerito (ghiandole salivari) e della deglutizione. Anatomicamente possiamo dire che è costituito da: labbra, denti, mucose del cavo orale, tonsille, lingua, cavo faringeo e laringe (vedi foto).
Considerata la vasta regione anatomica che lo contraddistingue e la complessità di funzioni , è chiaro come queste vengano espletate attraverso una moltitudine di muscoli, controllati a loro volta da miliardi di input neurosensoriali provenienti da e verso la corteccia cerebrale che viaggiano su fasci di nervi. Tali input non servono solamente al controllo dell’attività muscolare masticatoria ma intervengono anche nella secrezione ghiandolare (esempio: saliva, enzima digestivo ptialina), regolano il PH della mucosa del cavo orale, decifrano la consistenza dei cibi ingeriti (liscio, ruvido, colloso, duro etc…) ed i loro sapori (papille gustative) ci danno una lettura costante della disposizione nei rapporti occlusali che esistono tra i denti dell’arcata superiore e di quella inferiore.
In merito a quest’ultima vale la pena soffermarsi e descrivere uno delle dodici paia di nervi cranici che si occupano di svolgere gran parte delle funzioni poc’anzi citate; il nervo trigemino, ovvero il V paio di nervi cranici. Tri-gemino, perché costituito da tre grossi rami nervosi:
- Oftalmico (ramo prevalentemente sensoriale che si occupa della sensibilità cutanea intorno all’orbita oculare, della regione frontale e inoltre dispone alcune fibre deputate all’innervazione dei dotti e sacchi lacrimali)
- Mascellare (ramo sensoriale che si occupa di dare sensibilità a: parte inferiore dell’orbita, palpebra inferiore, cute dello zigomo, labbro superiore, strutture meningee intracraniche e tutti gli alloggi dentari delle arcate superiori (alveoli dentari)
- Mandibolare (il più complesso dei tre), svolge funzioni sia di natura sensoriale che di natura motoria. Nel primo caso porta sensibilità alle arcate dentarie inferiori e rispettivi alloggi dentari, labbra e cute della regione mandibolare; mentre per la funzione motoria si occupa dell’innervazione di gran parte dei muscoli che partecipano alla masticazione (vedi foto) ma anche del muscolo tensore del timpano (apparato uditivo) e del muscolo tensore del velo palatino (funzione deglutitoria). Infine vale la pena citare due rami di derivazione che sono il ramo auricolo-temporale e il ramo masseterino; sono importanti perché interpretano i segnali sensoriali provenienti dall’articolazione temporo- mandibolare (vedi foto ATM).
Adesso ci soffermeremo sulle principali problematiche a cui può andare incontro il nostro apparato stomatognatico; in particolare definiremo quelle che possono beneficiare delle manovre osteopatiche.
Alcune delle seguenti possono presentarsi insieme oppure in forma singola nello stesso soggetto, ecco un elenco:
- Disfunzione dell’articolazione temporomandibolare (ATM): Questa può manifestarsi come dolore generalmente nell’area antistante il meato acustico (foro dell’orecchio) accompagnato da scrosci, crepitii o blocco delle mandibole durante il movimento di apertura (es:sbadiglio) o chiusura (es: masticando cibi particolarmente duri): Molti pazienti riferiscono di aver provato,almeno una volta nella vita uno di questi segni e/o sintomi.
- Bruxismo: Il bruxismo è il digrignamento o lo sfregamento involontario dei denti, spesso associato a stress (ansia diurna, agitazione, irrequietudine, stress da lavoro o da studio) e tensione muscolare nella regione mascellare.
- Malocclusioni: Queste sono discrepanze nella chiusura delle mascelle e quindi nell’accoppiamento fra le arcate dentarie. In tal caso i denti non raggiungono una buona intercuspidazione (accoppiamento tra le cuspidi dentarie), questo mancato accoppiamento ,reiterato nel tempo, può causare problemi di masticazione, dolore e tensione muscolare che può estendersi non solo nella regione delle mascelle ma anche ai muscoli del collo e,a cascata, lungo la schiena. Le malocclusioni possono anche essere legate a mancanza di denti, sia di vecchia data o per recenti estrazioni,i e, a capsule provvisorie, denti nuovi e/ootturazioni sovradimensionate (non si adattano al contesto della bocca); inoltre estrazioni chirurgiche cruente (particolarmente dolorose) possono indurre il soggetto a rivedere la propria masticazione per periodi più o meno lunghi e questo determina un riadattamento occlusale a tal punto da generare,in alcuni casi, dei veri e propri scompensi masticatori.
- Emicrania e cefalea tensiva: Alcuni casi di emicrania o cefalea possono essere associati a tensione e disfunzione muscolare nella regione cranio-facciale. Non è compito di questo articolo definire le cefalee, tuttavia possiamo fare una distinzione e raggrupparle in due principali tipologie:
cefalee primarie, ovvero che non hanno alcuna patologia alla base, come nel caso dell’emicrania, della cefalea muscolo-tensiva e della cefalea a grappolo;
cefalee secondarie, ovvero causate dalla presenza di altre patologie che, se rimosse, farebbero cessare il dolore, come ad esempio un dente cariato, un tumore, un granuloma dentario, l’abuso di alcool, il consumo eccessivo di droghe ed anche di alcuni farmaci, il consumo di alimenti non tollerati (fave, glutine per i celiaci etc…) o verso i quali si è sviluppata intolleranza con l’avanzare dell’età.
La cefalea primaria più frequente è la cefalea tensiva, subito seguita per frequenza dall’emicrania. Tali cefalee possono essere molto lievi ma anche molto severe con una forte intensità di dolore e importante disabilità (limitazione nelle attività quotidiane). Alcuni sintomi accompagnano frequentemente l’emicrania come: - nausea e/o vomito,
- ipersensibilità alla luce e al rumore ed agli odori.
Prendiamo la cefalea tensiva. Si suppone che la causa primaria sia legata ad un uso eccessivo di alcuni muscoli che fanno parte del sistema cranio-cervico-mandibolare. Come abbiamo detto questo sovrautilizzo potrebbe essere generato da posture scorrette mantenute a lungo nel tempo, da postazione di lavoro non idonea nelle dimesioni e distanze o nel posizionamento delle apparecchiature da utilizzare, per sovraccarico da allenamento negli sportivi che vedono un massivo utilizzo dei muscoli del collo, da occhiali nuovi da vista e lenti non bene centrate o addirittura non idonee. Nell’immagine sottostante è possibile vedere in rosso scuro le zone di dolore riferito da parte di alcuni dei muscoli della testa e del collo che sono identificati con le X nere.
L’Osteopata utilizza una varietà di tecniche manuali per valutare e trattare queste problematiche, compresi rilassamento muscolare, mobilizzazione articolare intraorale, manipolazione craniosacrale e tecniche di riallineamento posturale; tuttavia è utile ricordare che per la confezione di splint orali, bite diurni o notturni e apparecchi polifunzionali, si serve della collaborazione di odontoiatri, ortodonzisti e gnatologi, ovvero di tutte quelle figure che lavorano nell’ambito dei denti.