
Postura “perfetta” – Verità e Mito
L’apparato visivo
La “postura perfetta” esiste veramente?
A mio avviso qualcosa può essere perfetto solo quando è immutabile, ovvero rimane tale e non prevede alternative, nella sua magnificenza e nella sua imperturbabilità. A fronte di ciò, mi viene da pensare che la postura perfetta in realtà non esista e meno male, aggiungerei, altrimenti saremmo esseri statici, privi di movimento;“la vita è movimento, il movimento è vita” così sosteneva Andrew Taylor Still padre dell’Osteopatia.
La nostra posizione nello spazio, quando siamo in piedi, fermi o in movimento è in costante oscillazione, e dipende principalmente dalla nostra capacità di interpretare l’ambiente che ci circonda, dalle asperità che incontriamo come ad esempio: terreni più o meno disconnessi che troviamo sotto ai nostri piedi, posizioni in ambito lavorativo che siamo tenuti a mantenere o in ambito sportivo, gesti atletici per portare a termine la performance. Vincere la forza di gravità è il compito che ci spetta su base quotidiana; a tal proposito la natura ci ha dotato di apparati neurosensoriali. Uno di questi è:
Apparato Visivo e Oculomotore:
Siamo abituati a considerare gli occhi come organi che ci permettono di interpretare i segnali luminosi provenienti dal mondo esterno;tuttavia affinché questo avvenga è necessario ricordare che ogni occhio si muove grazie a 12 paia di muscoli e che è strettamente connesso al sistema nervoso autonomo (ortosimpatico e parasimpatico), quindi con il cuore (riflessi oculo-cardiaci anche detti riflessi trigeminovagali o di Aschner) e con lo stomaco (riflessi oculo-viscerali). Pensateci: cosa succede ai battiti del cuore quando si incontra per la prima volta una donna/uomo che ti piace? E quando vedi qualcosa di marcio, putrefatto e maleodorante, che succede al tuo stomaco?. Ci rendiamo conto che gli occhi non solo ci servono per vedere ma hanno anche funzioni sensoriali e motorie altrettanto raffinate! In ultimo ma non da ultimo, gli occhi ci aiutano nel mantenimento della verticalità del capo (importante per l’orizzontalità dello sguardo e dell’udito). Ricapitolando gli occhi vedono, si muovono e dialogano con organi a distanza! La vista è uno dei sensi primari per consentire l’evoluzione dell’uomo, per la preservazione della specie umana!
In Osteopatia siamo soliti collaborare con professionisti dell’ambito Oculisitico e Optometrico, proprio perché la complessità dell’apparato visivo e delle lenti che sempre più spesso vengono prescritte, possono mettere in difficoltà questo speciale apparato sensorio-motorio.
Un’altra relazione molto importante dell’apparato visivo è quella con il sistema vestibolare di cui parleremo nei prossimi articoli (vedi apparato vestibolare).
Il riflesso vestibolo-oculare (VOR) è un riflesso che agisce per stabilizzare lo sguardo durante il movimento della testa. Il riflesso agisce per fissare le immagini sulla retina dell’occhio durante il movimento della testa. Per capire meglio come funziona, userò l’esempio del Leone che rincorre la gazzella; fintanto che lei procede in linea retta tutto si svolge per il meglio, quando poi decide di curvare improvvisamente per confondere il leone che la sta rincorrendo, questi, per non perderla di vista manterrà il focus (gli occhi puntati) sulla gazzella nonostante il suo corpo venga costretto a deviare improvvisamente per seguire la gazzella! (vedi immagine sotto). In sostanza è un riflesso (non dipende da noi, dalla nostra volontarietà) che ci consente di stabilizzare lo sguardo su di un obiettivo, nonostante il resto del corpo si muova.
I trattamenti manuali osteopatici molto spesso concentrano le tecniche su di un distretto in particolare, ovvero quello suboccipitale. I muscoli suboccipitali che troviamo alla base del capo (vedi foto), sono molto corti e potenti e riccamente innervati, infatti presentano una stretta relazione con il sistema nervoso centrale (cervello), i motivi sono i seguenti:
- Anatomicamente sono situati alla base del cranio, in prossimità della fuoriuscita del midollo spinale e di strutture vasculo-nervose dal foro occipitale.
- Si occupano dei micro-accomodamenti del capo di cui abbiamo parlato in precedenza (orizzontalità dello sguardo e dell’udito)
- Dialogano con i muscoli che orientano i bulbi oculari (a tal proposito, prova a ruotare la testa verso dx, prima volgendo lo sguardo nella direzione di rotazione del capo ovvero verso dx in questo caso e poi ripeti la rotazione del capo sempre verso dx ma questa volta con gli occhi che sono rivolti in direzione opposta ovvero verso sx, ti accorgerai che in quest’ultima prova hai un po’ di esitazione nel compiere la prova).
- Chi esegue lavori che prevedono l’utilizzo del computer oppure che richiedono grande sfruttamento del focus attentivo, a fine giornata potrebbe lamentare mal di testa, voglia di stare al buio o con luci soffuse, appannamento della vista, perdita di concentrazione, deficit attentitvo. Tali sintomi possono essere generati dalla tensione dei muscoli suboccipitali. Certi tipi di lenti come quelle progressive o bifocali, se non bene montate, ben centrate, possono essere responsabili dei sinitomi sudetti.
Per rilasciare questi muscoli, in Osteopatia abbiamo una moltitudine di tecniche a disposizione; alcune che lavorano direttamente sul distretto suboccipitale e altre che mettono in relazione l’occhio con varie strutture craniche. Sono tecniche che possono lavorare su diversi piani, come quello fasciale/connettivale, liquido (vene/arterie), osseo (cranio in particolare) e su tutto il tratto cervicale. Tecniche sicure, indolori e soprattutto efficaci.
Mi sento di precisare che non esiste in questo caso l’esercizietto magico che risolve la tensione di questi muscoli. Sarebbe troppo presuntuoso pensare che strutture muscolari con densità neuronale (quantità di nervi) così elevata, possano essere facilmente rieducate “allentate” con qualche esercizio. Non sforzatevi di stare più dritti a lavoro, non servirà; piuttosto assicuratevi che l’ambiente di lavoro vi consenta di non affaticare il collo (puoi trovare informazioni nell’articolo “nervo vago e cervicalgia”) . Fate delle micro pause ogni 50 min di lavoro e distogliete lo sguardo da schermi (anche il cellulare!), guardate l’orizzonte, fate spaziare la vista, uscite dall’ambiente di lavoro se possibile, sgranchite le gambe e le braccia, potete anche sfregare le mani tra di loro ed avvicinare i palmi agli occhi, avvertirete un piacevole calore che vi darà sollievo.
In ultimo diffidate di tutti quegli strumenti tanto pubblicizzati su internet, palline, cunei, massaggiatori a vibrazione; non sono risolutivi e ,se mal utilizzati, possono addirittura peggiorare i sintomi!