
Estetica e funzione
(Non tutto ciò che è bello da vedere risulta essere sempre ben funzionante)
Ti sei mai chiesto cosa significa “avere una postura corretta”?
Corretta in relazione a cosa? Rispetto a chi? Come?
Forse ritieni che la corretta postura sia “petto in fuori, spalle indietro, mento in alto!”? Quella che risulta piacevole agli occhi, che dia parvenza di eleganza, quella di chi dimostra di avere estrema flessibilità e tonicità, come ad esempio uno sportivo/a di elitè?
Di seguito ti mostro alcune immagini, forse ti faranno riflettere:
Marco Pantani, il compianto ciclista, uno scalatore capace di vere e proprie imprese sulla sella della sua Bianchi.
Gambe potenti, muscolose e ben definite mentre per quanto riguarda le braccia? Esili e longilinee. Certo potreste obiettarmi, il suo sport prevede l’utilizzo delle gambe, la mia domanda però è la seguente: è un fisico bilanciato, armonioso, elegante?
Yuri Chechi, ginnasta iridato, ancora oggi all’età di 54 anni dimostra avere un fisico tonico, impeccabile.
Tanto che verrebbe da pensare al risultato di un connubio tra equilibrio, forza, elasticità, eleganza. Senza dubbio possiamo affermare che contenga tutti questi elementi. Tutto ciò ha un costo però: vita dedita allo sport, 24/24 in palestra, alimentazione ben bilanciata, infortuni etc…
Costa così tanto avere una postura perfetta?
Monica Bellucci, attrice senza dubbio sensuale ed elegante, le cui forme danno l’impressione di essere in perfetto equilibrio, nonostante manchi della tonicità muscolare del nostro Yuri nazionale.
A proposito mi chiedo se riuscirebbe a tenere una verticale (esercizio di ginnastica artistica) per almeno 5 secondi oppure a scalare in bicicletta ad una media di 5 Km/h la salita del Pordoi (passo di montagna sulle Dolomiti). Certo il suo mestiere è fare l’attrice e non la sportiva.
A questo punto mi sorge il dubbio : forse estetica e funzionalità non vanno sempre di pari passo? Forse la “giusta postura” non esiste?
La “giusta postura” è la risultante del connubio tra armonia, estetica, funzionalità e non dolore!
Ancora potremmo dire: minimo dispendio di energie fisiche in assenza di dolore!
In altre parole riesco a stare in piedi, seduto o sdraiato coinvolgendo senza abusi tutte le componenti del mio corpo.
Ho parlato di “componenti del mio corpo” proprio perché non è solo una questione di ossa, muscoli ed articolazioni, bensì la posizione del corpo nello spazio è governata da apparati che talvolta funzionano indipendentemente dalla nostra volontà; di seguito ne faccio un elenco dei più importanti:
- L’apparato stomatognatico: E’ un complesso sistema anatomico e fisiologico che comprende le strutture muscolari, scheletriche e nervose coinvolte nella masticazione, deglutizione, fonazione e respirazione:
- L’apparato vestibolo-cocleare: è un struttura anatomica che si trova all’interno del cranio all’altezza dell’orecchio e conferisce la capacità di percepire i movimenti che esegue il nostro corpo in relazione allo spazio circostante, ci da informazioni sul posizionamento della nostra testa e ci aiuta ad interpretare i segnali sonori-uditivi.
- Gli occhi: Interpretano i segnali luminosi provenienti dall’esterno e sono dotati a loro volta di un complesso gruppo di muscoli che aiutano l’orientamento del bulbo oculare quando si cerca di leggere un libro o individuare un obiettivo.
- I piedi: ci danno il “senso del terreno” e quindi anche loro contribuiscono al mantenimento della stazione eretta. Sulla superficie plantare abbiamo dei veri e propri recettori che rispondono alle pressioni che esercitiamo sul terreno.
- La cute: ebbene anche la pelle presenta trilioni di recettori, alcuni per segnali pressori, per la temperatura, altri ancora per stimoli chimici (pomate) e stimoli lumionosi (melatonina). Avete mai sentito dire: “quella persona a pelle non mi piace?” ebbene anche la pelle ci serve per orientarci nello spazio circostante.
Nel prossimo blog vedremo di capire come poter migliorare la nostra postura con alcuni esercizi e posture da adottare nella quotidianità.
Ricordiamoci infine, che spesso, le dolenzie che noi percepiamo da tempo, che magari non ci invalidano ma che si ripropongono sempre a fine di una giornata lavorativa, dopo un allenamento più o meno inteso o a seguito di una passeggiata di piacere nel weekend, sono principalmente legati al ripetuto sovrautilizzo di strutture muscolari-scheletriche, sono dei vizi di movimento e di posizioni che riproponiamo durantela giornata, senza che ce ne accorgiamo.
Con la terapia manuale Osteopatica, esercizi specifici e consigli attitudinali si può RIEDUCARE il nostro corpo e RIPROGRAMMARLO a preferire delle posizioni più efficaci e meno sovraccaricanti!